Torino ha la fama di avere un cuore nero: di avere cioè luoghi, monumenti o tracce legate al lato oscuro della magia o dell’esoterismo. Ecco allora un viaggio fotografico in città, alla ricerca di dieci tra i luoghi che più possono giustificare questa fama.
Inizio d’obbligo, nel giardinetto a margine di piazza Statuto, la stele che indicherebbe il punto in cui batte il cuore nero della città.
La statua che domina piazza Statuto sarebbe un omaggio a Lucifero, e presidierebbe uno degli ingressi agli inferi.
A Valdocco la statua del Cafasso ricorda il luogo in cui avvenivano le esecuzioni capitali per impiccagione.
All’interno della cupola della chiesa di San Lorenzo, affacciata su piazza Castello, archi e finestre disegnano inquietanti volti diabolici.
L’inquietante battacchio al centro del portone del Diavolo, al palazzo Trucchi di Levaldigi in via XX Settembre.
Gli occhi del diavolo si affacciano da alcuni marciapiedi del centro storico.
a misteriosa sigla FERT, scelta dai Savoia come loro motto, rinvia a un’epoca di alchimisti e operatori dell’occulto al servizio della corte.
Inquietanti presenze sono a presidio delle porte e degli edifici.
Simboli sui monumenti e sulle case accennano a misteriose società segrete, forse ancora attive in città.
Si racconta che nelle Torri Palatine fu rinchiuso Ponzio Pilato: il ricordo di chi dispose la morte di Cristo si trova a pochi passi dalla più importante reliquia della Passione, vale a dire la Santa Sindone.