Entro l'anno l'Asl To5 avrà due hospice , strutture per accogliere malati nella fase terminale : saranno a Chieri e a Carignano e, ovviamente, saranno a disposizione dell'intera rete sanitaria piemontese.
«In questo modo ci doteremo di una struttura di cui al momento siamo privi – conferma il direttore generale dell'Asl To5 Massimo Uberti – Entro la fine dell'anno ne avremo un'altra nell'ex ospedale di Carignano, che sarà gestita in collaborazione con l'associazione Faro. In questo modo riusciremo a coprire le richieste di un'area vasta, che andrà anche oltre i confini della nostra Asl».
Il Cottolengo hospice aprirà all'inizio dell'autunno nella Piccola Casa della Divina Provvidenza, a Chieri, con 21 posti letto . I lavori di adattamento inizieranno a breve, per una spesa stimata tra i 700.000 e il milione di euro.
La struttura di via Balbo è particolarmente cara alla famiglia religiosa cottolenghina: «Il 30 aprile 1842 qui vi morì il nostro fondatore, San Giuseppe Benedetto Cottolengo – afferma il padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice – Del Cottolengo sappiamo che, nonostante i suoi numerosi impegni, trascorreva del tempo, anche delle notti, accanto a chi stava morendo, per non lasciare solo chi affrontava il passo fatale. Realizzare un hospice nella casa di Chieri ci sembra perciò particolarmente significativo».
In passato la struttura di via Balbo ha ospitato una casa di riposo poi, fino alla scorsa estate, ha accolto le suore del Cottolengo anziane o malate. Al momento è presidiata da una comunità di quattro suore , che si occupano del mantenimento della struttura: «Col Collegio direttivo, che è l'organo di governo della Piccola casa, ci siamo chiesti come utilizzare la struttura di Chieri – riprende padre Arice - In base a dati forniti dall'assessorato regionale alla Sanità sappiamo che in Piemonte mancano almeno 60 posti letto in hospice, per fronteggiare il bisogno rilevato: di qui l'idea di aprire una struttura di questo genere».
L'hospice occuperà il piano rialzato e il primo piano della struttura. E' possibile che continui a ospitare una piccola comunità di suore cottolenghine, che potrebbero collaborare nell'accompagnamento umano e pastorale degli ospiti.
La necessità di essere vicini a chi sta morendo è stata drammaticamente messa in evidenza dalla pandemia di Covid-19: «Abbiamo imparato che sulla sanità non si deve tagliare, ma continuare a investire, valorizzando anche le professionalità - commenta Il presidente della Regione Alberto Cirio - Qui in Piemonte il numero dei ricoveri è doppio rispetto al dato medio italiano: occorre lavorare per ricoverare di meno, curando sul territorio, per tempo, a domicilio».
L'arcivescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia assicura la diocesi sosterrà anche economicamente la realizzazione dell'hospice: «Si tratta di un servizio molto atteso e richiesto, che intende favorire le cure terapeutiche e l'accompagnamento sanitario, umano e spirituale dei pazienti. La scelta del Cottolengo e della nostra diocesi di impegnarsi in questo campo credo sarà accolta con favore dalle famiglie che hanno congiunti nella dolorosa situazione del fine vita, ma anche dall'intero sistema sanitario pubblico e privato del nostro territorio».