E’ solo una superstizione, oppure qualcosa di vero c’è?
Mai sedersi in 13 a tavola. Se il venerdì cade il 17 del mese, è meglio alzarsi dal letto recitando scongiuri anti jella. Sono soltanto superstizioni , oppure il timore nei confronti di questi due numeri è da prendere sul serio?
Gli psicologi hanno coniato due termini: triscaidecafobia, per definire la paura irragionevole del numero 13, ed eptacaidefobia , per il sentimento analogo nei confronti del 17. Il fatto che ci siano persone che provano un disagio reale di fronte a questi due numeri, già da sé è ragione per non liquidare la faccenda come superstizione da donnicciole.
Perché il 13 “porta male”? . La risposta più diffusa è che all’Ultima Cena i commensali erano 13, e tra essi c’era il traditore Giuda. Tuttavia anche nella mitologia scandinava il numero non ha una buona fama: il malvagio Loki era noto come tredicesimo dio.
Si ricorda inoltre che il venerdì 13 ottobre 1307 furono arrestati in massa i cavalieri Templari : le maledizioni di chi patì la tortura si “legarono” a questa cifra (che nella data compare due volte).
Passiamo al 17. Già I seguaci di Pitagora lo ritenevano infausto, perché inframmezzato ai quadrilateri perfetti legati ai numeri 16 (4x4) e 18 (6x3).
L’ Antico Testamento specifica che il diluvio universale iniziò il diciassette del mese. Sulle antiche tombe romane, poi, era scritto VIXI (ho vissuto): ma l’anagramma dà il numero XVII, cioè l’infausto 17.
Dobbiamo però riconoscere che non ovunque, e non sempre questi due numeri sono stati collegati a nefasti presagi. Per esempio fare un 13 al Totocalcio era la speranza di tutti I giocatori di schedine. E il 17, nella Cabbala ebraica, è associato al concetto di “bene”.
Presso altre culture, peraltro, i numeri sfortunati sono differiti. In Estremo Oriente (Cina, Giappone, Corea, ecc.) il numero da evitare è il 4 (perché la sua pronuncia è quasi uguale a morte. Il 13, invece, porta bene.
Nel mondo della superstizione, l’elenco di casi curiosi legati al numero 13 è davvero molto vasta. Quando l’ingegnere tedesco Ernst Heinkel progettò per la Luftwaffe di Hitler l’aereo da caccia che doveva seguire al modello He-112, volle battezzarlo He-100 per evitare che comparisse il numero 13.
In Formula 1 nessuna auto da competizione porta il numero 13. Spesso, negli alberghi, non ci sono il 13° piano (nominato 12/b oppure “saltato”) e le camere numero 13. Altrettanto succede per i sedili di molti aeroplani.
Si racconta che il popolare Stanlio fosse affetto da questa superstizione. Quando scelse un nome d’arte, volle Stan Laurel perché il suo (Stan Jefferson) era composto da 13 lettere.