Il presepe napoletano può essere inteso come una rappresentazione dei tempi della vita , con uno sguardo all' Aldilà ? La risposta è certamente positiva, anche se questo particolare approccio raramente è tenuto in considerazione. Ma prima di procedere nell'analisi, è utile considerare i tre elementi tipici del presepe napoletano: sono lo scoglio , cioè una specie di sperone roccioso (generalmente realizzato in sughero) all'interno del quale si trova la grotta della Natività; la taverna , dove Maria e Giuseppe non trovano posto per la notte; la campagna , dove ci sono i pastori che ricevono l'annuncio dell'angelo.
Il presepe napoletano è una delle più suggestive rappresentazioni artistische del Natale
Ai tre personaggi principali del presepe, vale a dire Gesù, Maria e Giuseppe se ne affiancano altrettanti, i Re Magi . Sono Melchiorre, Gaspare e Baldassarre , arrivano da differenti regioni dell'Oriente, appartengono ciascuno a una delle tre razze originarie scaturite dai figli di Noè, rappresentano il passato, il presente e il futuro, e le tre età dell'uomo.
Molti tra i personaggi del presepe sono associati a specifici significati
Il presepe napoletano prevede inoltre un gran numero di personaggi di contorno , con le loro profonde valenze simboliche. In questo coso mettiamo in evidenza solo quelle collegate al passare del tempo :
- Benino : è il pastore addormentato che, secondo la tradizione, sta sognando il presepe. Simboleggia anche l'anno nuovo e la speranza: guai a svegliarlo, perché di colpo il presepe sparirebbe. Talvolta c'è vicino a lui l'anziano pastore Amezio , seduto e meditabondo, che simboleggia l'anno che sta finendo;
Benino, il pastorello addormentato, simboleggia l'anno nuovo
- la zingara , che può predire il futuro. È associata alla Passione di Cristo e, per simboleggiarla, porta un cesto con arnesi in ferro, chiodi e martelli;
- i due compari zi' Vicienzo e zi' Pascale, che giocano a carte, impersonano il Carnevale e la Morte. Al cimitero storico delle Fontanelle, in passato, si mostrava un cranio soprannominato a capa e zi' Pascale , cui si potevano domandare i "numeri buoni" per il Lotto. Sono anche soprannominati "i San Giovanni", in riferimento ai solstizi d'estate e d'inverno (San Giovanni Battista si festeggia il 24 giugno, San Giovanni evangelista il 27 dicembre);
- le anime pezzentelle , cioè le anime del Purgatorio. Sono rappresentate dal monaco, dallo zoppo, dal mendicante, dal lebbroso, dallo scartellatiello (il gobbo, riconoscibile da corni e altri amuleti portafortuna), tutte cioè figure che "chiedono";
- gli offerenti o venditori , dodici figure messe in relazione con altrettanti mesi dell'anno e al senso del tempo che passa. Sono il macellaio o salumiere (gennaio), venditore di ricotta e formaggio (febbraio), pollivendolo e venditore di uccelli (marzo), venditore di uova (aprile), la coppia di sposi con un cesto di ciliegie e frutta (maggio), panettiere (giugno), venditore di pomodori (luglio), venditore di cocomeri (agosto), venditore di fichi o seminatore (settembre), vinaio o cacciatore (ottobre), venditore di castagne (novembre), pescivendolo o pescatore (dicembre).