Le più curiose… uscite di scena dei leader degli Stati Uniti
Quello che verrà eletto a fine anno sarà il 45° presidente degli Stati Uniti d’America, successore in un elenco iniziato nel 1798 da George Washington . In una storia così lunga, tuttavia, è successo che alcuni di questi personaggi siano ricordati anche per il modo con cui sono usciti di scena: morti memorabili che in questa sede vogliamo ricordare.
Dobbiamo per forza di cose iniziare dai presidenti assassinati durante il loro mandato, che sono ben quattro: Abraham Lincoln il 15 aprile 1865, James Garfield il 2 luglio 1881, William McKinley il 6 settembre 1901 e John F. Kennedy a Dallas, in Texas, il 22 novembre 1963. C’è da pensare che quello di presidente Usa sia un mestiere ben pericoloso, perché ai quattro defunti occorre aggiungere un bell’elenco di presidenti scampati ad attentati: Da Richard Nixon (1969) in poi, per limitarci ai tempi più recenti, di otto presidenti eletti non si è saputo di attentati solo per Barack Obama. Per tutti gli altri c’è stato chi ci ha provato, almeno una volta: quello che rischiò di più fu Ronald Reagan , che il 30 marzo 1981 fu ferito da un uomo che gli sparò mentre stava entrando nella sua limousine blindata.
Una delle… uscite di scena più curiose fu quella di William Henry Harrison , 9° (nel 1841) presidente degli Stati Uniti. Come curiosità voglio segnalare che Harrison detiene il record della presidenza più breve: il 4 marzo 1841, giorno del suo insediamento, su Washington pioveva a catinelle. Ma William Henry s’era presentato come candidato degli uomini forti della frontiera, e non accettò di indossare il mantello mentre pronunciava il discorso presidenziale. Se avesse avuto più buon senso avrebbe almeno saltato qualche pagina di quello che, a oggi, è ancora il discorso di insediamento più lungo nella storia degli Stati Uniti. Ma lui non voleva venir meno alla sua immagine di coriaceo “uomo della capanna di tronchi e del sidro forte”, e tirò dritto fino all’ultima riga. Morale della storia si prese una polmonite fulminante, che un mese e mezzo più tardi lo condusse alla tomba.
Il 12° presidente, Zachary Taylor (1841), restò in carica poco più di un anno. Si racconta che in un giorno particolarmente caldo mangiò una grande quantità di latte ghiacciato e di ciliegie. E’ possibile che uno dei due alimenti fosse contaminato, causandogli un avvelenamento.