Il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte fu il Granducato di Toscana , il 30 novembre 1786. In seguito la data del 30 novembre è stata scelta per la Giornata mondiale contro la pena di morte : come segno d’adesione, il 30 novembre molte città hanno illuminato a colori un loro monumento.
Oggi, più di due terzi dei Paesi al mondo ha abolito la pena capitale per legge o nella pratica. Nel 2017, sono state messe a morte almeno 993 persone in 23 Paesi. La maggioranza delle sentenze capitali sono state eseguite nell’ordine in Cina, Iran, Arabia Saudita, Iraq e Pakistan .
La Cina rimane il maggior esecutore al mondo, ma la reale entità dell’uso della pena di morte in questo paese è sconosciuta perché i dati sono classificati come segreto di stato. Per questo motivo, il dato complessivo di almeno 993 esecuzioni (2017, fonte Amnesty International ), non tiene in considerazione le migliaia di sentenze capitali che si ritiene siano eseguite in Cina ogni anno.
In tutto il mondo, numerose persone dedicano il loro impegno alla lotta alla pena di morte. Tra essi c’è anche Art Laffin , del Texas. E’ una vittima: 19 anni Paul, suo fratello minore, fu assassinato a Hartford, nel Connecticut.
Come avvenne l’omicidio? Il 20 settembre 1999, mentre Paul stava uscendo dalla Mercy, Housing e Shelter (un luogo di rifugio per senzatetto) dove lavorava e faceva servizio da dieci anni, fu accoltellato a morte da un senzatetto malato di mente di nome Dennis Soutar, che veniva spesso alla mensa dei poveri di quel rifugio. Un dolore indicibile ha preso me e la mia famiglia. Ancora non riesco a credere a quello che è successo a mio fratello più piccolo.
L’assassino fu processato? Nel processo per la morte di mio fratello, Dennis Soutar è stato alla fine giudicato incapace di intendere e di volere. Se fosse stato giudicato in possesso delle sue facoltà mentali, e fosse stato condannato, avrebbe potuto avere la pena di morte in Connecticut. Ora sta scontando una pena di 60 anni in un ospedale giudiziario del Connecticut.
Dopo la morte del vostro congiunto come avete reagito? Io e mia madre, grazie alla straordinaria grazia di Dio, abbiamo fatto appello a tutti perché avessero pietà per Dennis Soutar e pregassero per lui. Questo è stato molto difficile da fare! Nonostante provassi ira, sdegno e fossi sotto shock, ricordai che Gesù, unico fondatore di una grande religione ad essere giustiziato, disse: “Beati i misericordiosi perché otterranno misericordia”, “Perdona e sarai perdonato”. Gesù mentre è condannato a morte dice ai suoi persecutori: “Padre perdonali”.
Il giorno del funerale di Paul lei lanciò un appello. Ho chiesto alla gente di pregare per Dennis e mostrare pietà e compassione per lui. Ho anche fatto appello affinché le risorse necessarie fossero messe a disposizione per fornire le cure adeguate a Dennis e a tutti gli altri senzatetto malati di mente, in modo che future tragedie come quella che è successa a mio fratello potessero essere evitate in futuro. Credo che tutti i soldi e le risorse che vengono utilizzati e sprecati per la pena di morte, le armi e la guerra dovrebbero invece essere usati per aiutare i poveri.
Ma allora la giustizia come verrà ristabilita? Certamente, gli individui, i gruppi e persino le società e i governi che commettono atti violenti devono essere ritenuti responsabili delle loro azioni e rifondere le famiglie delle vittime. Ma non dobbiamo mai arrivare a uccidere quelli che uccidono, non importa quanto sia brutale il crimine. Piuttosto, dovremmo perseguire la via della giustizia rigenerativa, che cerca di guarire e recuperare coloro che commettono atti violenti. Su questo punto, è importante ascoltare le parole di papa Francesco: “Tutti i cristiani e le persone di buona volontà sono così chiamati oggi a lottare non solo per l'abolizione della pena di morte ... ma anche per migliorare le condizioni di detenzione, per il rispetto della dignità umana delle persone private della loro libertà. E questo, io lo collego con l'ergastolo. L'ergastolo è una pena di morte nascosta”. Il 2 agosto 2018, Papa Francesco ha cambiato il catechismo della Chiesa Cattolica sulla pena di morte, affermando che la pena di morte è “contraria al Vangelo”.
Lei vive in uno Stato che pratica la pena di morte. Dal 1976, quando la pena di morte è stata reintegrata negli Stati Uniti, sono state giustiziate un totale di 1486 persone. Chiedo: come possiamo rompere il ciclo della violenza e delle uccisioni? Come possiamo guarire il dolore indicibile di tutti coloro che hanno avuto qualcuno assassinato? Credo che il modo migliore per onorare mio fratello sia lavorare per la prevenzione della violenza, non per replicarla. È la mia esperienza: la vera guarigione non è attraverso la vendetta e la punizione, ma attraverso la compassione, il perdono e la riconciliazione.
Date le ragioni di principio, quelli cui ha accennato non sono i soli motivi per opporsi alla pena di morte. Mi oppongo anche alla pena di morte perché: è viziata da un pregiudizio razziale; gli imputati poveri non ricevono un'adeguata rappresentanza legale; anche persone innocenti sono condannate a morte: dal 1973, 164 persone sono state rilasciate dal braccio della morte in tutti gli Stati Uniti grazie a prove che dimostrano la loro innocenza.