"Dove somo Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
il debole di volontà, il forte di braccia, il buffone, l'attaccabrighe?
Tutti, tutti dormono sulla collina".
Ha compiuto cento anni il libro Antologia di Spoon River : raccoglie le poesie che il poeta statunitense Edgar Lee Masters pubblicò tra il 1914 e il 1915 sul giornale "Mirror" di St. Louis.
In forma di epitaffio , ognuna di esse racconta la vita di una persona sepolta nel cimitero di un immaginario paesino del Midwest. Nella versione definitiva dell'opera, pubblicata nel 1916, le epigrafi sono 244. In Italia il libro approdò durante il ventennio fascista , quando la letteratura americana era sottoposta a una durissima censura . Fu Cesare Pavese a sottoporne una copia alla traduttrice Fernanda Pivano , che la tradusse. Poi Pavese convinse Einaudi a pubblicare: il libro uscì col titolo Antologia di S. River , e riuscì ad aggirare la censura perché venne scampiata per la raccolta di pensieri di un inesistente San River .
Quando l'equivoco venne chiarito, Fernanda Pivano venne incarcerata. Dichiarò "Era superproibito quel libro in Italia. Parlava della pace, contro la guerra, contro il capitalismo, contro in generale tutta la carica del convenzionalismo. Era tutto quello che il governo non ci permetteva di pensare [...], e mi hanno messo in prigione e sono molto contenta di averlo fatto".
Anche in Italia l'Antologia ebbe un grande successo. Il cantautore Fabrizio De Andrè lesse il libro quando era appena diciottenne, e ne trasse gli spunti per l'album Non al denaro non all'amore né al cielo, del 1971. Le nove poesie scelte toccano fondamentalmente due grandi temi: l' invidia (un matto, un giudice, un blasfemo, un malato di cuore) e la scienza (un medico, un chimico, un ottico).
In questi due gruppi si possono scoprire delle simmetrie: il giudice perseguitato da tutti trasforma la sua invidia in sete di potere e si vendica, il chimico è tanto preso dalla scienza e dalla ricerca di un ordine perfetto da essere incapace di amare. Il malato di cuore rappresenta l'alternativa all'invidia: pur essendo in condizioni tali da poter invidiare tutti gli altri, riesce a vincere l'invidia grazie all'amore invece di cedere all'egoismo. I buoni propositi del medico vengono schiacciati dal sistema che lo obbliga a essere disonesto, mentre l'ottico vuole trasformare la realtà e mostrare un'"altra" realtà più vera.
Il suonatore Jones è l'unico in questa raccolta di poesie a cui De André lascia il nome. Infatti, mentre nelle poesie originali di Edgar Lee Masters ogni personaggio ha un nome e un cognome, i titoli delle canzoni di De André sono generici (un giudice, un medico) per sottolineare che le storie di questi personaggi sono esempi di comportamenti umani che si possono ritrovare in ogni epoca e in ogni luogo.
Il suonatore Jones , il personaggio con cui l'album si chiude, invece è unico, rappresenta l'alternativa alla vita vista come lotta per raggiungere i propri scopi. Per tutta la sua lunga vita il suonatore Jones ha fatto quello che più gli è piaciuto e per questo muore senza rimpianti.
Senza dubbio il suonatore Jones era anche il personaggio al quale De André avrebbe voluto assomigliare. Per Jones la musica non è un mestiere, è una scelta di libertà. A Chi gli domandava se il 33 giri tratto dall'"Antologia" fosse eccessivamente pessimista, De André rispondeva così: "No. Io credo sempre nell'uomo e nelle sue risorse. Infatti ci sarà un personaggio, Jones il suonatore, che farà da contrappeso agli altri; sarà lui a indicare la vera via alla felicità. Vive in campagna, lontano da tutto e da tutti, assaporando la meravigliosa musicalità che si esprime dalla natura. La morale del ‘mio' Spoon River è quindi ‘contentarsi di poco per vivere felici'. Proprio come dice Jones il suonatore...".