Le tante curiosità sul toro, animale simbolo di Torino
Torino è la città del toro . Un’affermazione su cui chiunque può concordare, anche se le motivazioni per giustificarla sono differenti.
Ci si potrà infatti limitare alla sola iconografia , , e trovare il toro rampante quasi a ogni cantone.
Oppure si potrà ricordare la tribù degli antichi Taurini , che qui vivevano prima della conquista romana che diede vita alla città di Julia Augusta Taurinorum.
E poi non può mancare l’accenno ai colori granata del Torino football club, fondato il 3 dicembre 1906.
Iniziando con l’ araldica, il toro dello stemma è definito furioso : è giallo su uno scudo azzurro sormontato dalla corona a nove punte. Il tori compare anche sulla bandiera della città, che si rifà a quella in uso durante il noto assedio del 1706 .
Se quella dei simboli araldici è una immagine austera, i toret sono una presenza assi più amichevole. Sono le tipiche fontanelle di ghisa, verniciate di verde, col getto d’acqua che zampilla dalla bocca di un toro. Nell’uso comune, invitare qualcuno a bere qualcosa al Toro Verde non è la proposta di sedere al tavolino di un locale, ma di dissetarsi in modo assai più economico.
Si calcola che in città ce ne siano circa 800, collegate all’acquedotto urbano. Tra le leggende metropolitane, c’è la convinzione che alcuni di essi siano ancora alimentati da un acquedotto che scende dal Pian della Mussa, portando acqua di montagna di particolare qualità.
E poi c’è il toro di piazza San Carlo, immagine in bronzo inserita nel marciapiede sotto i portici. Osservandolo, si noterà un non casuale avvallamento all’artezza dei testicoli. E’ causato dal passaggio di centinaia di milioni di piedi che, proprio lì, hanno fregato con forza per propiziare la fortuna.
Tra gli affezionati del toro di piazza San Carlo c’era anche Virgilio Maroso , uno dei terzini del Grande Torino.
Maroso, che di solito non era superstizioso, prima di ogni partita aveva l’abitudine di vestirsi sempre allo stesso modo, con pantaloni di vigogna scuri e una giacca Principe di Galles. Prima di andare allo stadio, poi, passava da piazza San Carlo e pestava il toro di fronte al Caffè Torino.