«Long to reign over us, God save the Queen!»: regni a lungo su di noi, Dio salvi la regina. È un passaggio dell'inno nazionale britannico, che augura lunga vita alla regina Elisabetta II.
La sovrana inglese è una delle più longeve nella storia britannica: è nata il 21 aprile 1926, è stata incoronata il 2 giugno 1953. Sua madre, che gli inglesi avevano affettuosamente battezzato "The Queen mum", la regina mamma, visse fin quasi a 102 anni. C'è perciò da augurare che anche Elisabetta la imiti: tuttavia il funerale di Elisabetta II è già da tempo stato pianificato in ogni dettaglio. Ne ha scritto di recente Samuel Knight, un giornalista britannico che scrive per il Guardian e per il New Yorker: «Per una ristretta cerchia di aristocratici e funzionari pubblici, l'arte di pianificare grandi funerali con la loro solennità, la cura maniacale per i dettagli, è l'espressione di un autentico talento nazionale».
Il piano a proposito dei funerali di Elisabetta II si chiama London Bridge: ad avviarlo, alla morte della regina, sarà la comunicazione su linee sicure della frase "London Bridge is down", il ponte di Londra è caduto.
La notizia del decesso sarà data innanzi tutto al primo ministro, che avviserà i 15 paesi, oltre al Regno Unito, di cui Elisabetta è capo di stato (dall'Australia al Canada passando per Papua Nuova Guinea). Il ministero degli Esteri dovrà occuparsi anche di informare i governi delle altre 36 nazioni che fanno parte del Commonwealth e per le quali Elisabetta è un'importante figura simbolica.
Subito dopo la notizia sarà diffusa attraverso i mass media. Quando morì Giorgio VI, nel 1952, ci vollero 4 ore prima che la notizia venisse resa pubblica, mentre per lady Diana dopo soli 15 minuti tutto il mondo sapeva del tragico incidente di Parigi.
La principale responsabilità nel comunicare l'evento toccherà alla BBC, la radiotelevisione pubblica britannica e uno dei network più prestigiosi al mondo. Tutta la programmazione dei canali radio e delle televisioni sarà sospesa e sarà diffuso un notiziario a reti unificate: la conduttrice o il conduttore saranno vestiti a lutto.
Anche se internet ha reso sorpassata la stesura dei coccodrilli, cioè degli articoli in memoria di personaggi appena scomparsi, tutti i media britannici sono già da tempo pronti per diffondere e commentare la notizia della morte della sovrana.
Indipendentemente dal luogo del decesso, il corpo della regina sarà trasportato nella sala del trono di Buckingham Palace: «Ci saranno un altare, un drappo funebre, lo stendardo reale e quattro granatieri della Guardia, con i loro copricapi in pelo d'orso inclinati in avanti e i fucili puntati verso il pavimento», racconta King. A sovrintendere alle cerimonie funebri vere e proprie, che inizieranno da questo momento, sarà il 18° duca di Norfolk, Edward Fitzalan-Howard: «È dal 1672 che la famiglia Norfolk sovrintende i funerali reali», spiega King.
La morte della regina, però, porta con sé la necessità di nominare il successore. L'attuale principe Carlo farà il suo primo discorso come re la sera stessa della morte di sua madre. La mattina dopo la morte, le bandiere tenute a mezz'asta saranno alzate nuovamente e alle 11 di mattina Carlo sarà proclamato re in una cerimonia nel palazzo di St. James a Londra. La cerimonia di incoronazione, molto più spettacolare, avverrà solo in seguito.
Quattro giorni dopo la morte, il corpo della regina sarà spostato a Westminster Hall, il palazzo del Parlamento, dove rimarrà esposto per altri quattro giorni. La processione da Buckingham Palace sarà la prima grande sfilata di tutta la cerimonia. Quella avvenuta nel 2002, per la morte della madre di Elisabetta, aveva 1.600 partecipanti ed era lunga quasi un chilometro. Secondo i calcoli, lungo il percorso potranno esserci fino a un milione di spettatori. All'interno del palazzo saranno cantati dei salmi mentre la bara verrà sistemata su un catafalco drappeggiato da un velo color porpora. Ci saranno quattro soldati di guardia e saranno esposti i gioielli della corona. La sala sarà aperta alle visite per 23 ore al giorno. Al tempo della morte di Giorgio VI, il padre di Elisabetta, Westminster Hall fu visitata da 305 mila persone e la coda per entrare era lunga quasi sette chilometri. Per l'esposizione della bara di Elisabetta è atteso mezzo milione di persone.
Il nono giorno dopo la morte della regina sarà un giorno di ferie per gran parte dei cittadini britannici. I negozi saranno chiusi oppure faranno un orario ridotto. La borsa resterà chiusa e in tutta la nazione ci sono piani per utilizzare gli stadi sportivi per tenere riti funebri.
«Alle 9 di mattina il Big Ben inizierà a suonare - prosegue King - Il batacchio sarà coperto da una guaina di pelle che lo farà suonare in maniera smorzata».
La bara sarà solennemente trasportata da Westminster Hall all'abbazia di Westminster, a poche centinaia di metri di distanza. All'interno ci saranno circa duemila ospiti. La bara raggiungerà le porte dell'abbazia alle 11 di mattina e il silenzio regnerà sulla Gran Bretagna. Racconta King: «I rumori si sopiranno, le stazioni dei treni cesseranno gli annunci. Gli autobus si fermeranno e gli autisti scenderanno dai loro mezzi ai lati della strada. Nel 1952, durante i funerali di Giorgio VI, i passeggeri di un volo aereo tra Londra e New York si alzarono in piedi e, a 18 mila piedi sopra il Canada, piegarono le loro teste in silenzio».
Al termine della cerimonia nell'abbazia, i portatori poggeranno la bara su un affusto di cannone che sarà trainato da una compagnia di 138 marinai, una tradizione che risale ai tempi del funerale della regina Vittoria, nel 1901. I marinai porteranno l'affusto per 37 chilometri, dal centro di Londra al castello di Windsor, dove riposano i corpi degli ultimi sovrani britannici. A quel punto: «Le porte del chiostro si chiuderanno e le telecamere cesseranno le loro trasmissioni. Dentro la cappella, il corpo sarà calato nella cripta e re Carlo gli lascerà cadere sopra una manciata di terra rossa presa da una ciotola d'argento».