C'è un racconto del poeta libanese Khalil Gibran che ha per protagoniste due ostriche . Una di esse è coinvolta in una mareggiata, e le onde spingono un sassolino all'interno della conchiglia. L'ostrica prova dolore: piange, e le sue lacrime pian piano coprono la scheggia di roccia. Nel tempo il dolore si attenua: l'ostrica vorrebbe espellere ciò che le è cresciuto dentro ma non può: ormai è parte di lei.
Confida il suo peso a un'altra ostrica, che la sbeffeggia. «In quel momento passava un granchio e udì le due ostriche – scrive Gibran - Disse a quella che stava bene ed era sana sia dentro che fuori: "Sì, tu stai bene e sei sana; ma il dolore che la tua vicina porta in sé è una perla di straordinaria bellezza"».
Dal punto di vista scientifico la perla è una struttura composta da carbonato di calcio in forma cristallina: viene prodotta dai tessuti dei molluschi , in particolare bivalvi e gasteropodi.
Dal punto di vista della gioielleria le perle vengono classificate in base alle 4 S : size (dimensione: più una perla è grande e più è preziosa), shade (colore, di solito tra il bianco, il rosato e l'argenteo), shape (la forma: più è sferica e meglio è) e skin (la "pelle": la superficie deve essere liscia e priva di irregolarità).
Un evento doloroso qual può essere il lutto viene spesso associato alla perla: perché la perla è una sorta di lacrima , è un dolore che entra a fondo, magari col tempo si attenua, ma non scompare. Ed è per questa ragione che il galateo prescrive che, ai funerali, le perle siano l'unico gioiello ammesso.
Ma la perla è anche bella e preziosa. Chi accompagna le persone nell'elaborazione del lutto mette in evidenza questo aspetto: il dolore può essere fonte di cambiamento, di evoluzione. La perdita è come il sassolino: possiamo decidere di tenerlo dentro di noi così com'è, con i suoi spigoli dolorosi, oppure nel tempo mutarne le forme, trasformandolo in qualcosa di estremo valore.
In occasione dei recenti funerali della regina Elisabetta II sono circolate molte immagini delle donne della Royal family vestite a lutto: e tutte portavano ornamenti di perle.
Di primo acchito verrebbe da pensare a un omaggio alla passione della sovrana scomparsa: Elisabetta, infatti, spesso portava una collana con tre fili di perle. Ne aveva una ricca collezione e, tra esse, c'era quella che le aveva regalato suo padre Giorgio VI quando era ancora bambina.
Ma la relazione tra le perle e la famiglia reale ha radici più antiche. Quando nel 1861 morì il principe Alberto di Sassonia sua moglie, la regina Vittoria , decise che in segno di lutto avrebbe indossato solo perle fino alla fine dei suoi giorni. Il suo regno fu lunghissimo, e morì quarant'anni dopo il marito.