Un elenco di cose da fare per un’esistenza piena
E’ sufficiente “navigare” per un po’ in internet , ed ecco saltano all’occhio numerosi siti pronti a elencare i più grandi rimpianti che si provano quando si è in fin di vita .
Al di là dal modo in cui viene sollevata, la questione è interessante e merita una riflessione. Ecco allora un elenco di venti rimpianti, elencati dal sito www.curiosone.tv.
Non aver viaggiato quando se ne è avuta la possibilità : non necessariamente per andare in capo al mondo, ma anche solo per conoscere meglio l’Italia.
Non aver imparato lingue straniere , non solo in appoggio ai viaggi, ma per colloquiare con persone di altre nazionalità o leggere libri o giornali nelle lingue originali.
Non aver ascoltato dal vivo concerti dei propri musicisti preferiti , personaggi che magari ora sono scomparsi o non calcano più i palcoscenici.
Aver avuto timore di esprimere I propri sentimenti, magari di fronte alla persona che avrebbe potuto segnare una svolta nella vita.
Non aver ascoltato consigli dei propri genitori , di cui ora si apprezza il fatto che fossero dati per il bene dei figli.
Aver dato troppo retta a ciò che dice la gente : spesso le voci, se non addirittura le maldicenze, possono influenzare in modo negativo.
Aver perso tempo : perdere tempo è come… vivere di meno. Sarebbe bello poter vivere in modo significativo ogni singolo minuto.
Non aver imparato a cucinare il proprio piatto preferito: a volte dalla tavola della cucina possono arrivare piccole “consolazioni” quando la giornata è “no”.
Aver portato rancore , specialmente nei confronti di una persona cara.
Non aver fatto nulla di gratuito : il volontariato, la beneficienza danno un senso all’esistenza, dove non dev’essere il denaro a regolare ogni relazione.
Non aver parlato con alcuni propri cari prima che morissero : a volte bastano poche parole, un semplice saluto portato di persona, altrimenti si rischia di convivere con un “commiato” che non c’è stato.
Non aver goduto in pieno I momenti più belli della propria vita: magari le occasioni ci sono state, ma sono passate in secondo piano perché, all’apparenza, c’era altri di più importante o urgente da fare.
Non essersi mai esibiti in pubblico per cantare, suonare, magari anche solo recitare una poesia.
Non aver concluso qualcosa che si era iniziato: il senso di incompiutezza è una delle emozioni peggiori che si possano provare, nel momento di trarre il bilancio della propria esistenza.
Non aver avuto una personalità propria, perché ci si è lasciati condizionare dalla famiglia o dalla cultura dominante.
Non aver dedicato abbastanza tempo ai propri figli , magari con la scusa che il tempo sottratto, in realtà, era per “lavorare per loro”.
Non avere mai accettato rischi , barattando possibili opportunità con un’esistenza tranquilla.
Essersi preoccupati troppo , fasciandosi in anticipo la testa a fronte di evenienze che poi non si sarebbero verificate.
Non aver dedicato abbastanza tempo alle persone cui si è voluto più bene , magari anche solo per pigrizia.
Non aver dedicato abbastanza tempo a se stessi, per crescere e migliorare.