Come difendersi da un vampiro
Si dice vampiro e subito si pensa al conte Dracula, il più noto tra i ”non morti”. Il personaggio fantastico creato nel 1897 dallo scrittore irlandese Bram Stoker fa da capostipite a una gran serie di mostri più o meno orrorifici che hanno spopolato e spopoleranno ancora nella letteratura, sui grandi e piccoli schermi, nei videogame.
Non è certo questa la sede per scrivere un trattato sul personaggio cui hanno prestato il volto attori celebri, tra cui Bela Lugosi (il primo in una pellicola cinematografica), Christopher Lee (per ben 16 volte), ma anche Leslie Nielsen .
In questo contesto vogliamo esaminare quali siano, secondo la tradizione, i sistemi più efficaci per tenere lontani i vampiri, oppure per rispedirli nella loro bara una volta per tutte.
Iniziamo dagli strumenti che possono servire a tener lontano un vampiro. Il primo e il più noto è l’aglio , sin dall’antichità noto come amuleto e talismano. L’aglio compare in alcuni scongiuri ma, per essere davvero efficace nei confronti di un vampiro, dev’essere in treccia o in bulbi sparsi, da collocare in posti strategici: per esempio nei pressi di porte e finestre, oppure nelle vicinanze del letto.
A questo punto però facciamo una breve sosta per domandarci: come si riconosce un vampiro? Se ci fidiamo della tradizione, ci sono alcuni indicatori che offrono certezze certe: un vampiro non entra in chiesa o in luoghi consacrati, non si espone al sole ma anzi gradisce l’oscurità della notte, ha la pelle fredda al tatto, se passa di fronte a uno specchio la sua immagine non si riflette. C’è poi ancora un aspetto che, francamente, è un po’ difficile da osservare: si dice che Il vampiro respira da una narice sola. Di fronte a una persona che presenti questo sintomo, val la pena di fare un controllo. Lo si invita a mangiare due fettuccine ajo, ojo e peperoncino . Se le gradisce, è probabile che sia semplicemente un po’ raffreddato…
Ma torniamo agli oggetti che tengono lontana la progenie di Dracula e Nosferatu. Tutti i simboli santi funzionano, purché siano consacrati: croci, rosari, immagini varie, acqua benedetta.
Va da sé che in questo modo il problema dei vampiri si risolve solo in parte. Una soluzione definitiva sarebbe far morsicare il vampiro da un lupo mannaro: oggettivamente non è la più pratica.
Va sicuramente bene un’arma caricata con proiettili d’argento , però anche qui le difficoltà pratiche non sono poche. Innanzitutto è difficile procurarsi le munizioni, a meno di metter mano a qualche forchetta del servizio buono della nonna per tentare di fonderle (per la cronaca, il punto di fusione dell’argento è 962 °C, e dunque il fornello di casa non basta). Ma poi c’è anche il rischio di essere fermati da una pattuglia di carabinieri: e vai a convincerli che la doppietta da caccia con i proiettili modificati serve per andare a caccia di vampiri…
Di conseguenza, o sir riesce a esporre un vampiro alla luce del sole (che lo polverizza), oppure gli si mette nella bara un ramo di rosa selvatica (così non può più uscire per andare a spasso).
Ma lo strumento più definitivo, quello citato in tutti i manuali di cacciatori di vampiri, è il paletto di frassino ben appuntito da piantare nel cuore. Anche in questo caso, tuttavia, suggeriamo di procedere con cautela, per evitare sbagli e le inevitabili conseguenze. Non ci sono infatti al momento dati certi su quanti siano i giudici che credono nell’esistenza dei vampiri…