Giubileo è il main sponsor del 35° Festival organistico internazionale di Santa Rita , in programma nella chiesa omonima a Torino dal 1° ottobre 2018 al 13 maggio 2019, con la direzione artistica del maestro Omar Caputi .
L'importante evento artistico coinciderà quest'anno col quinto anniversario della scomparsa del maestro Massimo Nosetti , per oltre trent'anni organista titolare del santuario di Santa Rita da Cascia e della Cattedrale di Torino, docente al Conservatorio "G. F. Ghedini" di Cuneo e fondatore del "Festival organistico internazionale".
«Il festival che si svolge nella chiesa di Santa Rita è, nel suo genere, uno dei principali appuntamenti in Italia: nel tempo ha ospitato quasi tutti i più importanti organisti del mondo – spiegano da Giubileo – Ci è parso perciò doveroso sostenere una manifestazione di così elevato valore artistico e culturale , che dà un grande lustro a Torino».
A differenza da altre rassegne, di più breve durata, il Festival organistico internazionale copre un periodo di oltre otto mesi : «La produzione organistica è immensa, per cui riteniamo giusto darle uno spazio adeguato – afferma Caputi, organista titolare di Santa Rita – Inoltre ci sono brani composti per specifici momenti dell' anno liturgico , Natale o Pasqua per citare due esempi: ci pare corretto proporli nella vicinanza delle festività per cui sono stati pensati».
Caputi presenta il filo conduttore del Festival, le cui date si possono trovare sul sito www.santaritaorganfestival.it (l'ingresso è gratuito ): «Anche quest'anno, gli intenti della manifestazione non cambiano, ospiti di indiscusso valore artistico del calibro di Jean Guillou , di Juan Paradell Solè (organista in San Pietro), di Maurice Clerc , tanto per citarne alcuni, ci condurranno su sentieri artistici di tutto rispetto. Non mancheranno i giovani organisti, ai quali il festival ha sempre riservato una splendida occasione di lancio artistico, non mancheranno i cori, non mancheranno le orchestre».
C'è poi una novità: «Per la prima volta nella storia del Festival, in segno di omaggio a Massimo Nosetti che ne fu il fondatore, nel quinto anniversario della scomparsa, sarà eseguito il grande Requiem di W. A. Mozart – anticipa Caputi, il cui ricco curriculum artistico si trova sul sito www.omarcaputi.it - Sarà un momento di grande arte, sotto l'abile direzione di Mario R. Cappellin che condurrà tre cori riuniti e l'orchestra».
Poi un accenno a tre grandi momenti dell'anno liturgico: «A Natale avremo il piacere di ascoltare un giovane e brillante organista, Carmelo Tavarnesi, ultimo allievo diplomato con il vecchio ordinamento nella classe di Massimo Nosetti, e il coro "I Polifonici del Marchesato", splendida realtà corale saluzzese guidata da Enrico Miolano. A sottolineare la Settimana Santa e la Santa Pasqua, invece, avremo pagine organistiche intense di spiritualità per elevarci nel grande mistero cristiano per eccellenza: la Passione, la Morte, la Risurrezione».
L'organo del santuario di Santa Rita è datato 1990, progettato da Massimo Nosetti e realizzato da Gustavo Zanin , di Codroipo; ha 3804 canne, quattro tastiere di 58 note e una pedaliera di 32 note.
Questo il programma dei concerti: concerto di apertura del Festival, diretto da Omar Caputi (1° ottobre 2018); Jean Guillou (8 ottobre 2018); Jerome Faucheur (15 ottobre); Johannes Skudlik (22 ottobre 2018); Fausto Caporali (29 ottobre 2018); Maurice Clerc (5 novembre 2018); concerto in memoria di Massimo Nosetti (12 novembre 2018), con il Coro "Eufonè" di Ciriè - "Ensemble Vocale Arcadia", coro Mozart di Ivrea, Orchestra Sinfonica Giovanile del Piemonte diretta da Mario R. Cappellin; concerto di Natale (17 dicembre 2018), Carmelo Tavarnesi, Coro "I Polifonici del Marchesato" di Saluzzo, direttore Enrico Miolano; concerto per la Settimana Santa (14 aprile 2019), Omar Caputi; concerto per la Santa Pasqua (22 aprile 2019), Roberto Bertero; concerto per la Festa di Santa Rita (13 maggio 2019), Juan Paradell Solè, Coro "Spiritual's Friends" di Brà, direttore Giuseppe Allione.
Da Giubileo arriva ancora una considerazione: «Col collegamento all'anno liturgico, i brani organistici in programma segnano il tempo che passa. Analogia, questa, col compito di Giubileo: rendere onore a una vita che è giunta al suo compimento».