Dibattito aperto a margine del film "Roadrunner", diretto dal premio Oscar Morgan Neville. Racconta la storia dello chef americano Anthony Bourdain, morto suicida in una stanza d'albergo in Alsazia.
Neville ha usato una tecnologia basata sull'intelligenza artificiale che, immagazzinate molte ore di conversazioni di Anthony, ha imparato a riprodurre la sua voce. E qui si apre la polemica: è giusto "dare voce" a una persona defunta, facendole dire cose che non ha mai detto? Il regista assicura che quelle che si ascoltano nel documentario sono frasi che Bourdain ha scritto o pronunciato in interviste a giornali, autentiche anche se non sono state registrate.